Aveva 49 anni Lidia Peschechera ed è stata la decima vittima di femminicidio nel 2021. Sotto accusa il campagna 28enne.
A lanciare l’allaerme è stato il suo datore di lavoro nel pomeriggio del 17 febbraio 2021 visto che non aveva sue notizie da diversi giorni. Quando i Carabinieri sono arrivati a casa della donna, in zona Ticinello a Pavia, hanno dovuto chiamare i Vigili del Fuoco poiché la porta era bloccata dall’interno.
L’hanno trovata nella vasca da bagno, vestita e con diverse ecchimosi al collo. Dopo l’esame autoptico si capì che Lidia Peschechera era morta già da 5 giorni. Lavorava come attivista presso l’associazione no profit ‘Pets in the City’, molto conosciuta in città e amata da amici e colleghi.
Nelle ore successive al rinvenimento del corpo venne fermato il compagno 28enne della donna, tale Alessio Nigro, ex senza fissa dimora e già segnalato alle autorità per precedenti problemi di alcolismo. Durante l’interrogatorio in caserma confessò di aver strangolato la compagna il 12 febbraio.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —-> Piera Napoli, uccisa brutalmente dal compagno per “amore”. La vittima lascia tre figli piccoli
Alessio Nigro, come sono andate le cose con Lidia Peschechera?
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE —-> Sonia Di Maggio, uccisa con 20 coltellate dall’ex fidanzato. Il killer: “Dovevo ammarrare anche il nuovo compagno”
Gli inquirenti scoprirono anche che in precedenza la donna aveva chiamato la Polizia per sedare una lite con Nigro anche se poi non ci su nessuna denuncia a suo carico.
Un’aggressività che Lidia aveva cercato di contenere dopo averlo accolto a casa sua ma che suo malgrado non era riuscita a eliminare.
Pare infatti che lei gli avesse anche comunicato di voler troncare la relazione per via del suo continuo abuso di alcool e di volerlo allontanare dalla sua abitazione a Pavia, cosa che non è stata sopportata dal killer che ne aveva così premeditato l’omicidio.
Dall’interrogatorio infatti ha ammesso che per tre giorni dopo la violenza ha sorvegliato il corpo e ha mandato messaggi al datore di lavoro di Lidia per cercare di depistare ogni sospetto sul suo conto. Ha anche venduto il cellulare della compagna poi per non far rintracciare le celle direttamente al luogo del delitto.
L’avvocato di Nigro ha chiesto un esame per valutare il comportamento borderline del suo difeso ma il perito nominato dal Tribunale, dopo attenta analisi, stabilì che Nigro “era in grado di intendere e di volere nel momento del delitto”.
In autunno del 2021 venne condannato dalla Corte d’Assise di Pavia a 20 anni di carcere per “omicidio volontario aggravato dai futili motivi, furto e sostituzione di persona”. L’ergastolo invece venne rifiutato in quanto gli fu riconosciuto il vizio parziale di mente.
SOFIA E FRANCESCO RITROVATI MORTI. IL SERVIZIO NEL TG DI YESLIFE