Un brigadiere dei carabinieri è stato arrestato questa mattina nella caserma di Asso, dove si era barricato dopo aver ucciso il comandante.
I carabinieri del nucleo Gis questa mattina hanno fatto irruzione nella caserma di Asso, in provincia di Como, dove un brigadiere dell’Arma si era barricato dopo aver sparato al proprio comandante, di 58 anni.
Durante il blitz, scattato al termine di lunghe trattative, è rimasto ferito un carabiniere dei reparti speciali. Il militare è stato arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio e tutti gli ostaggi sono stati liberati. Ora sono in corso le indagini per chiarire quanto accaduto.
Asso, uccide il comandante e si barrica in caserma: brigadiere arrestato dopo blitz dei Gis
Dopo ore di angoscia e trattative, all’alba di questa mattina, giovedì 27 ottobre, i Gis dei carabinieri hanno fatto irruzione nella caserma di Asso, comune in provincia di Como, dove da ieri pomeriggio si era barricato un militare dell’Arma.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, riporta la redazione di Tgcom24, Antonio Milia, brigadiere di 50 anni, avrebbe impugnato la pistola d’ordinanza e sparato al proprio comandante, il luogotenente 58enne Doriano Furceri. Subito dopo si sarebbe asserragliato nei locali della caserma, dove erano presenti anche altre persone.
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Per farlo desistere, i colleghi hanno avviato le trattative, andate avanti per tutta la notte, ma senza esito. All’alba, dunque, il blitz dei reparti speciali: durante l’irruzione, il brigadiere avrebbe ferito ad un ginocchio un militare del Gis, poi trasportato in ospedale. Milia è stato arrestato con l’accusa di omicidio e di tentato omicidio. Gli ostaggi sono stati liberati, ma pare non siano stati mai in pericolo, nulla da fare per Furceri, trovato privo di vita.
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Gli investigatori hanno già avviato le indagini per ricostruire quanto avvenuto in caserma e risalire alle ragioni che avrebbero spinto il brigadiere a compiere un simile gesto. Il 50enne, riporta Tgcom24, in passato, per problemi di disagio psicologico, era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di San Fermo della Battaglia. Dimesso dal nosocomio, era tornato in servizio giudicato idoneo da una Commissione medico ospedaliera.