Quando si parla di riciclare la carta sporca, c’è un errore che tutti fanno, ma che pochi riconoscono. Vediamo di cosa si tratta.
La carta non è tutta uguale. Ne esistono infatti numerose tipologie, dalle più semplici, utilizzate per scrivere o per gli scatoloni, a quelle più complesse che di solito prevedono l’aggiunta di altri materiali. Dato che il principio alla base della raccolta differenziata è quello di separare i materiali per poter dar loro una nuova forma, è importante imparare a riconoscere i diversi tipi di carta, così da poterli riciclare nel modo corretto.
Un errore molto comune, infatti, è credere che tutta la carta vada buttata nell’omonimo cassonetto, senza alcuna distinzione. In realtà ci sono alcuni tipi di carta che, per le loro caratteristiche o le condizioni in cui si trovano, non possono essere riciclate. Vediamo di cosa si tratta e come fare la differenziata correttamente.
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La carta comune (quella dei quotidiani o degli imballaggi leggeri, senza aggiunta di plastica) va smaltita nell’omonimo bidone. Il colore di tale bidone varia a seconda dei comuni, ma solitamente è blu. Potete mettere in questo contenitore le confezioni degli alimenti, i libri e tutto ciò che non è sporco, unto o appiccicoso.
La carta sporca, invece, non può essere riciclata. Imballaggi dei panini e cartoni delle pizze non possono essere buttati nel bidone della carta, ma devono essere uniti all’indifferenziata. La stessa cosa vale per gli scontrini, carta da forno ed altri tipi di carta oleata che in nessun caso devono essere aggiunti ai rifiuti da riciclare. La loro presenza all’interno del bidone della carta rende infatti l’intero pacchetto dei rifiuti impossibile da rimettere a nuovo.
Discorso a parte va fatto per il tetrapak, il cui metodo di riciclaggio varia da comune a comune. In alcuni luoghi questo materiale va nella carta (quando non è sporco o oleoso), in altri nella carta. In questo caso vi invitiamo a consultare le regole del vostro comune di residenza.
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