Un dipendente di Banca Intesa dopo aver risposto ad un sms che annunciava un accesso anomalo al conto corrente si è visto togliere 60mila euro dal conto.
Di truffe e raggiri ne sentiamo parlare tutti i giorni, ormai gli hacker ed i ladri non sanno più che cosa escogitare per entrare furtivi all’interno dei nostri conti correnti e dilapidare le nostre finanze senza lasciare traccia.
Dopo la truffa dell’email-sms che rivelava l’esistenza di un pacco (mai ordinato!) fermo in un magazzino giacenze che rischiava di non arrivare a destinazione, adesso è la volta del messaggio che spiega un accesso anomalo al conto corrente della banca o della posta che richiede immediata conferma da parte del titolare per bloccare il raggiro.
In realtà il raggiro consiste proprio nel cliccare al link inviato dalla presunta banca/posta consentendo così ai truffatori di accedere indisturbati alle nostre credenziali d’accesso e quindi anche al deposito.
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Apre il messaggio sul cellulare e gli rubano 60mila euro dal conto: succede a Mestre
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È successo ad un ignaro dipendente di Banca Intesa di Mestre qualche settimana fa, a darne notizia Il Gazzettino dopo che Adico, l’associazione di categoria a difesa dei consumatori, ha dato notizia del caso.
La trafila è sempre la stessa. Arriva l’sms standard: “Abbiamo rilevato un accesso anomalo sul tuo conto“. Si clicca al link ed il gioco è bello che fatto!
L’uomo poi è stato contattato telefonicamente da un finto dipendente della banca che lo invitava a confermare alcune operazioni di verifica, confermate sempre tramite sms, per sbloccare le transazioni sospette ed il finto raggiro simulato.
L’indomani affettuando l’accesso alla propria home banking ha trovato l’amara sorpresa: -60mila euro sul conto.
A parlare Carlo Garofolini presidente di Adico: Sono coinvolti nel raggiro “professionisti di vario genere, come commercialisti o avvocati, addirittura un ex sindaco di un grande Comune veneziano. E dispiace sentire alcune persone che si beffano dei truffati, tacciandoli per ingenui. Questa frode sta spopolando da due anni e ci casca chiunque (…)“.
Si chiama in causa e ammette che chiederà il rimborso di tutta la cifra sottratta, “perché tutto ruota attorno alle falle dei sistemi di sicurezza che non possono permettere questi clamorosi raggiri”.
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