L’ex volto di “MAPV” è arrivata a pubblicare la sua seconda opera letteraria che tratta per l’appunto il tema dei matrimoni. A Yeslife ha raccontato il dietro le quinte della stesura del libro.
Abbiamo avuto modo di conoscerla nel dettaglio durante la sua partecipazione a “Matrimonio a prima vista Italia 2020”, accoppiata dagli esperti con Andrea Ghiselli, oggi suo ex marito dopo un fallimentare esperimento mal riuscito per incompatibilità caratteriale.
Dopo la sua prima pubblicazione editoriale ‘Ti meriti. 51 pillole di meritata felicità’ edito da L’Orto della Cultura e uscito a novembre 2021, ora è la volta di un romanzo leggero che ha come tema centrale proprio i matrimoni.
Il libro è ‘La ragazza dei matrimoni’ edito da Sperling&Kupfer per Mondadori Libri Spa la cui prima edizione è stata pubblicata proprio ad ottobre scorso con illustrazione di copertina a firma di Fabien Gilbert.
La trama è semplice. Una ragazza perseguitata dai matrimoni e che sogna il “vissero felici e contenti” con tutta se stessa. Amanda ha 32 anni, un po’ goffa ma anche molto intelligente e perspicace, sempre presente per gli amici e attenta nel non urtare la sensibilità di chi le sta accanto. Nell’armadio conserva un meraviglioso abito rosso Valentino regalatole dal padre dopo la morte della madre, custodito gelosamente per un’occasione speciale. Attira a sé ogni cosa che riguardi il tema matrimoni, eccetto lo sposo. In realtà ha una “relazione” a tratti tossica con un atleta che la usa come trofeo di poco valore da non esibire e valorizzare come merita, ma anzi ne disprezza l’esuberanza, la vitalità estrema, la voglia di vivere, le curve morbide e la risata contagiosa.
Per dare uno scossone alla sua vita cambia lavoro ed entra in una società di consulenza molto prestigiosa di Milano, dove affianca un burbero e riservato Tommaso Martini che le darà non poco filo da torcere. Il tutto senza non poche gaffe, errori di percorso, pianti e qualche insegnamento personale che serve per scoprirsi e diventare più forti.
Ciao Nicole, come stai? ‘Ti meriti’ era dedicato a chi è umanamente imperfetto, mentre ‘La ragazza dei matrimoni’ a chi sogna di essere sempre se stesso o lo è sempre stato. Come ti è nata l’idea del romanzo?
Benissimo grazie! L’idea è nata dal fatto che avevo la necessità di esprimere quella parte di me che non si era vista nel programma, volevo chiudere un cerchio e trattare argomenti anche impegnativi che potessero essere d’aiuto a ragazze e ragazzi che hanno vissuto esperienze simili alle mie, come il rapporto con la famiglia o il fidanzato, l’accettazione di sé, il conformarsi a stereotipi legati alla moda, il plasmare il proprio corpo secondo il volere di chi ci sta vicino e molto altro.
Spero anzi di aver aiutato qualcuno che si trova in queste situazioni problematiche a liberarsi di questi assurdi preconcetti. Il messaggio alla base di tutto il romanzo è che andiamo bene così come siamo, gli unici obiettivi che contano sono i nostri e non quelli di chi ci sta accanto. Solo quando ci accorgiamo che questa è l’unica verità possibile, allora apriamo gli occhi e notiamo che accanto a noi l’amore si manifesta anche in altre forme, non solo quella di coppia. Voler bene a noi stessi è il primo passo per amare anche chi si avvicina in punta di piedi alle nostre vite e ci regala a sua volta amore.
Raccontaci cosa hai provato quando ti hanno proposto di scrivere il libro. Hai scelto tu il tema oppure avete concordato con la casa editrice?
La casa editrice mi ha contattato perché credeva in me e nelle mie capacità, sapeva che avrei potuto scrivere un romanzo parlando con naturalezza ed esprimendo in maniera semplice il mio punto di vista. Dopo averci pensato mi è venuto naturale puntare subito al tema dei matrimoni. Innegabile il fatto che l’esperienza vissuta a “MAPV” abbia influenzato la mia crescita come donna, ha avuto un forte impatto, sia in negativo che in positivo. Ho pensato però che volevo parlarne in maniera ironica, senza estremismi e toni accesi, aspetti che io ho vissuto molto proprio verso la fine delle registrazioni.
Tocchi anche molti temi impegnativi come la perdita di un genitore, l’accettazione di sé, l’omosessualità, la creazione dell’idea stereotipata di un grande amore. Non è stato facile pur portando in scena un romanzo veloce e poco impegnativo.
Sono temi che fanno parte del mio vissuto quotidiano, l’unica difficoltà che ho riscontrato è stata quella di iniziare perché credevo che non sarei stata all’altezza delle aspettative della casa editrice e dei miei amici. Poi però una volta ingranato mi sono accorta che tutto scorreva fluido e le parole arrivavano con estrema naturalezza.
Per quanto riguarda i temi sono parte di me, per questo non è stato difficile trattarli con così tanta disinvoltura. Ad esempio ho moltissimi amici omosessuali nella mia vita privata. Due di questi – Michel Altieri e Roberto Gobbi – sono alcuni dei miei migliori amici, quasi una seconda famiglia con cui oggi ho un rapporto splendido. Un aneddoto relativo il vestito rosso indossato da Amanda: l’ho portato proprio durante il loro matrimonio celebrato lo scorso luglio in veste di testimone di nozze!
Infine, la perdita di un genitore. Io non ho mai avuto un rapporto “canonico” con i miei genitori. Per questo mi definisco “una ragazza con un unico genitore”, mia madre infatti è il “mio tutto”, come per Amanda invece è il padre, vista la morte della mamma.
Nelle prime pagine del libro si legge “Questa è un’opera di fantasia”. Siamo certi che sia tutto così? Chi ti segue da un po’ sui social nota molte somiglianze con la tua esperienza nel programma e la tua vita privata.
Come dicevo si tratta di un romanzo che trae spunto da molti aspetti della mia vita reale ma non ci sono riferimenti espliciti a nulla. Ad esempio il nome Erminia (il nome della mamma di Amanda) è il nome della mia bisnonna, mentre Villa Cecilia è un omaggio alla mia mamma che si chiama proprio così.
Poi compaiono nel libro piccoli dettagli che sono l’insieme di svariate situazioni che nel corso della mia vita ho vissuto in prima persona, solo i miei amici stretti hanno colto certe sfumature legate a loro.
Nel libro Amanda si interroga su quale sia l’uomo giusto. Per te come dovrebbe essere? Sei innamorata oggi?
Per me l’uomo giusto è quello con cui ti senti te stessa al 100% senza finzioni e inganni. Ora non sono innamorata ma lo vorrei tanto. Dopo la rottura con Marco Rompietti ho deciso di focalizzarmi solo su di me e ritrovare quell’equilibrio che tanto mi mancava. Ora che sono in pace e ho fatto spazio a nuove priorità nella vita, sono anche pronta all’amore. Un giorno vorrei anche un matrimonio in grande stile e dei bambini, ma non è l’unico obiettivo della mia vita, certamente però un desiderio a cui punto molto.
Sei laureata in economia ma da sempre hai la passione per la scrittura, pensi di proseguire con altre pubblicazioni dopo il grande successo del primo romanzo?
Al momento non ho nulla in cantiere, alle persone è piaciuto molto il libro ma la possibilità di scrivere un sequel o un altro romanzo dipenderà molto dalla Sperling&Kupfer e dai miei impegni lavorativi che ora sono molto pressanti.
Nel libro viene citata la frase “La strada più sicura non sempre è anche quella più giusta”. Che cos’è per te la strada giusta?
Parto da un’analisi economica per spiegarmi: non c’è alcuna certezza riguardo il nostro futuro, ma prendendo in esame tutte le variabili possibili in questo momento della nostra vita sicuramente faremo la scelta più giusta possibile. Quindi anche guardandoci indietro, forse non serve neppure avere rimpianti se si sa di aver agito scrupolosamente con cognizione di causa.
Per chi desidera incontrare Nicole dal vivo, il 23 novembre alle 18.30 ci sarà la presentazione del libro presso Est – Enosteria Sociale Con Terrazza in via Pietro Calvi 31.