Una vita difficile quella della 59enne che è stata vittima del 20esimo caso di femminicidio avvenuto da inizio 2021.
Silvia Del Signore aveva 59enne e da tempo era seguita dai servizi sociali per maltrattamenti eseguiti per mano del marito Mohamed Saif, 45 anni, originario del Marocco e carpentiere saltuario.
Dalle indagini, infatti, era emerso che l’uomo la maltrattava fisicamente e verbalmente da almeno cinque anni, dandole solo tanto dolore ed un’esistenza insostenibile.
La donna è stata trovata morta il 1° maggio all’interno della sua abitazione a Portoferraio, nell’Isola d’Elba. I Carabinieri l’avevano trovata riversa sul pavimento del bagno, quasi a pensare che potesse trattarsi di un incidente domestico.
La procura di Livorno però, anche a seguito dell’autopsia sul corpo, è risalita ad una più macabra scoperta che riconduceva proprio a Saif.
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La coppia era sposata da 15 anni ma l’uomo quasi da subito aveva dimostrato la sua indole maschilista e disumana nei confronti di Silvia che non poteva fare nulla senza il suo consenso.
Il nucleo investigativo di Livorno, diretto dal sostituto procuratore Giuseppe Rizzo, nelle ore successive alla scoperta del corpo, aveva acquisito elementi che conducevano alla pista del delitto, e che lo stesso medico legale aveva poi rivelato.
La donna era morta per la rottura della milza, causata da una serie di violente percosse ricevute al petto.
Saif, infatti, al culmine dell’ennesima lite con la moglie, l’aveva colpita più volte con calci, pugni e persino con un bastone trovato dentro l’abitazione, con cui l’aveva pestata a morte.
Interrogato dai Carabinieri l’uomo si è sempre dichiarato innocente, anche se subito per lui sono scattate le manette e l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Livorno.
Si trova da giugno del 2021 presso il carcere di Livorno con l’accusa di omicidio volontario “aggravato dall’aver commesso il fatto ai danni di persona alla quale era legato da una relazione affettiva”.