Un ragazzo di 21 anni è morto all’interno dell’alloggio di un residence di Novegro di Segrate, in provincia di Milano, invasa da una fuga di gas. Gravissimo il compagno.
Un morto ed un ferito in gravi condizioni, entrambi giovanissimi. Questo il bilancio della tragedia consumatasi nella notte tra martedì e mercoledì nell’alloggio di un residence a Novegro di Segrate, in provincia di Milano, dove si è registrata una fuga di gas.
I due ragazzi, un 21enne ed un 24enne, sono rimasti intossicati dalle esalazioni. Per il più piccolo non c’è stato nulla da fare, mentre l’altro giovane è stato trovato privo di sensi e trasportato in ospedale, dove ora versa in gravi condizioni.
È Pietro Caputo, 21enne originario della provincia di Napoli, il ragazzo deceduto all’interno di un residence di Novegro, frazione del comune di Segrate, comune dell’hinterland di Milano.
Il giovane si trovava nell’alloggio dove abitava insieme al compagno, un 24enne anch’egli originario della provincia di Napoli che era andato a trovarlo per qualche giorno. Nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 novembre, riporta Il Corriere della Sera, una fuga di gas ha invaso la stanza passando dai condotti d’areazione mentre i due dormivano.
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Sul posto, dopo la segnalazione dei genitori che non riuscivano a contattarli, sono intervenuti i vigili del fuoco ed il personale sanitario del 118. Quando i soccorritori hanno fatto irruzione nell’alloggio, per Pietro era ormai troppo tardi: i medici hanno potuto solo constatare il decesso, sopraggiunto per le esalazioni. Il 24enne, invece, era privo di sensi ed è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale Fatebenefratelli del capoluogo lombardo. Il giovane versa ora in gravissime condizioni.
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Intervenuti i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese a cui sono ora affidate le indagini che dovranno chiarire con precisione da dove è proveniva la fuga di gas. L’ipotesi più accreditata, riporta la redazione de Il Corriere della Sera, è quella secondo la quale tutto sia partito dai locali caldaia della struttura, posti sotto sequestro dai militari dell’Arma. Non è escluso che sulla salma della vittima possa essere disposta l’autopsia.
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