Silvia Susana Villegas Guzman venne uccisa dal marito dopo una brusca lite, l’uomo tentò il sudicio dopo aver aggredito anche il figlio maggiore.
di Arianna Babetto
29 novembre 2022
L’omicidio di Silvia Guzman ad Arese
I fatti risalgono allo scorso 19 giugno del 2021 quando ad Arese, in provincia di Milano, venne ritrovato il corpo della 48enne Silvia Susana Villegas Guzman riversa a terra con una profonda ferita alla testa. Era stata uccisa dal compagno Jaime Moises Rodriguez Diaz, connazionale messicano di 41 anni. Ad avvertire il 112 e poi i vicini i due figli minori della coppia, di 15 e 13 anni.
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La condanna di Jaime e il racconto dei figli
L’uomo, manager della Nestlé, si era trasferito con la moglie ed i tre figli a Milano ad inizio 2021. Secondo le testimonianze dei ragazzi però l’uomo dopo il trasferimento a Milano era molto aggressivo con Silvia e la picchiava anche di fronte a loro perchè le rinfacciava di avere una relazione extraconiugale. Il giorno dell’omicidio c’era stata l’ennesima lite furiosa per lo stesso motivo, tanto che Jaime era arrivato prima a colpirla con un corpo contundente alla testa e poi a soffocarla.
Il killer aveva provato ad uccidere anche il figlio primogenito
Il messicano si era poi rivolto però anche contro il figlio maggiorenne di 18 anni che aveva provato a soffocare con una cintura di nylon. Solo l’intervento degli altri due fratelli aveva scongiurato il peggio. I fratelli minori avevano poi avvertito telefonicamente anche i Carabinieri e una volta giunti a casa dei vicini per cercare protezione, anche il 118. I sanitari non poterono far altro che constatare il decesso della donna per soffocamento, mentre le forze dell’Ordine trovarono l’uomo chiuso in bagno con i polsi tagliati che aveva tentato di togliersi la vita. Non era però in condizioni gravi, venne portato quindi nel vicino pronto soccorso per ricevere le cure del caso.
Uccide la moglie e tenta di strangolare il figlio: condannato a 27 anni
Jaime inizialmente, durante l’interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, si era proclamato innocente. L’accusa aveva chiesto per lui l’ergastolo con sei mesi di isolamento diurno, senza nessuna attenuante, ma il 15 novembre 2022 la Corte d’Appello di Milano decise di condannarlo a 27 anni di reclusione (senza aggravanti).