Saman Abbas, uccisa con un taglio alla gola: brutalità inaudita

Saman Abbas è stata uccisa con un profondo taglio alla gola, l’autopsia evidenzia una ferocità inaudita nell’aggressione.

Di Alessia Conte

10 Dicembre 2022

Saman Abbas caso
Saman Abbas – Facebook – YesLife.it

La storia di Saman ha commosso l’Italia

La storia di Saman Abbas ha commosso l’Italia, aveva 18 anni ed è scomparsa da Novellara il 30 aprile scorso, a lanciare l’allarme fu il suo fidanzato Saqib Ayub suo coetaneo. I due ragazzi sognavano di poter vivere una libera storia d’amore tra due persone normali ma questo purtroppo non è stato possibile. La giovane è stata brutalmente ammazzata in quanto troppo incline alla vita occidentale alla quale desiderava convertirsi, inoltre era promessa sposa ad un suo cugino di 10 anni più grande che l’aspettava in Pakistan.

La sua vicenda è stata decisamente intrigata, le ricerche della ragazza sono andate avanti per mesi senza successo e nel mentre la sua famiglia scappava dall’Italia. Il 19 novembre di quest’anno il suo cadavere è stato ritrovato.

Uccisa in modo atroce, le è stata tagliata la gola

Saman Abbas morte
Saman Abbas ed il fidanzato -Facebook – – YesLife.it

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L’esame autoptico effettuato sul cadavere di Saman Abbas ha evidenziato una verità agghiacciante, la ragazza è stata sgozzata, un lungo e profondo taglio alla gola di 15 cm, questo elemento però dovrà essere confermato a giorni dall’esame istologico.

La ragazza è stata ammazzata brutalmente nella notte tra il 30 aprile ed il 1 maggio a Novellara, nel Reggiano, il suo corpo è stato ritrovato dopo numerose ricerche il 18 novembre scorso in un casolare poco distante da dove abitava, all’incirca 700mt. L’esame autoptico è stato effettuato al Labanof, l’istituto di medicina legale dell’Università di Milano ed è durato all’incirca 7 ore.

Saman Abbas imputati
Saman Abbas – Facebook – YesLife.it

Saman quando è stata sepolta indossava dei jeans ed una felpa, al polso aveva un braccialetto della fortuna ed una cavigliera, voleva vivere all’occidentale come fa sapere l’avvocato Barbara Iannuccelli che rappresenta l’associazione Penelope come parte civile al processo per l’omicidio della 18enne pachistana.

Il 10 febbraio comincerà il processo a Reggio Emilia, gli imputati sono cinque: lo zio Danish Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (al momento tutti in carcere), il padre Shabbar Abbas (arrestato in Pakistan, dove si è in attesa dell’udienza che decida sull’estradizione) e la madre Nazia Shaheen (ancora latitante in patria). Tutti risponderanno della medesima accusa, omicidio premeditato in concorso e sequestro di persona nonché soppressione di cadavere

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