Piera Maggio pubblica sui social un doveroso chiarimento in merito a “cosa significa leggere gli atti processuali”. Ecco che la madre di Denise Pipitone mette i puntini sulle “i”.
Di Alessia Conte
13 Dicembre 2022
Il caso Denise Pipitone, a che punto è?
Il caso di Denise Pipitone è uno dei misteri irrisolti che attanaglia la cronaca nera italiana, la bambina, scomparsa all’età di 4 anni, da Mazara del Vallo nel 2004, non è stata ancora ritrovata. Nel tempo molteplici sono state le piste da seguire come molteplici sono stati i depistaggi. Oggi il caso Pipitone è ad un vicolo cieco, decine di interrogatori, decine di sospettati, decine di intercettazioni non hanno portato a nulla. Ma com’è possibile che gli inquirenti di volta in volta facciano un buco nell’acqua? Questo rimane uno dei quesiti ai quali non è possibile dare risposta.
Piera Maggio ci tiene a chiarire che…
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
- Morti tre giovani, violento scontro tra auto e bus: i dettagli
- Scontro frontale in galleria: donna perde la vita
- Sparatoria a Roma, Campiti ha rubato la pistola al poligono: falla nel sistema di sicurezza
- Sms anonimo: “Fai il test del Dna”, scopre una verità sconvolgente
Negli anni, in molteplici trasmissioni in Italia e all’estero, abbiamo conosciuto Piera Maggio, definita “la mamma coraggio”. Dal 2004 combatte la sua battaglia con le unghie e con i denti, con ogni suo mezzo a disposizione. Nonostante la stanchezza, nonostante la delusione, nonostante le forze ormai quasi esaurite, Piera continua imperterrita alla ricerca della verità. Dov’è Denise? Chi ha rapito Denise? Ma soprattutto, perché?. I perché sono davvero tanti.
Molto è stato detto ed è stato fatto su questo caso, Piera è ospite in diverse trasmissioni, dal 2004 la sua battaglia non si è mai fermata. Ancora una volta ha deciso di chiarire alcuni aspetti che sono stati travisati con il tempo. In un lungo post su Facebook, la mamma di Denis ha voluto: “chiarire cosa significa leggere gli atti processuali”. Ma in che contesto?
Da quello che emerge leggendo il post, pare che si sia creata fin troppa confusione sul caso di Denis e su altri casi simili: “Sarebbe bene non farne una poltiglia dei casi già complessi creando confusione e disinformazione che spesso crea più danni che aiuti. Se poi è qualcosa di voluto, creare caos, diventa un altro discorso…”, conclude Piera,