Ennesimo caso di femminicidio a Roma, a perdere la vita è la 35enne Martina Scialdone uccisa dall’ex compagno Costantino Bonaiuti.
Martina Scialdone non ce l’ha fatta, è stata ammazzata a colpi d’arma da fuoco dall’ex compagno di 60 anni Costantino Bonaiuti. L’ennesimo caso di femminicidio a Roma ha scosso l’intera cittadina del quartiere di Appio Latino, forse un raptus di gelosia o di ira dopo una lite, Costantino ha fatto fuoco all’esterno di un locale venerdì (13 gennaio 2023) ed ha ammazzato l’avvocatessa. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 allertati dal 112, purtroppo per la donna di 35 anni non c’è stato nulla da fare, le ferite erano troppo serie e profonde.
“Martina voleva rompere, aveva paura”, avrebbe riferito agli inquirenti una conoscenza della vittima, per queste ragioni si indaga su una pista passionale. Secondo le testimonianze dei presenti, Martina era nel ristorante ‘Brado’ e trascorreva la serata in compagnia di alcune persone, Costantino l’ha raggiunta al locale ed hanno iniziato a discutere, la donna per paura si è rifugiata in bagno ma le grida erano troppo forti.
A questo punto il gestore del ristorante avrebbe fatto accomodare Martina e Costantino all’esterno ed in pochi attimi si è consumata la tragedia, l’uomo ha estratto la pistola ed ha freddato la donna che è caduta in terra in una pozza di sangue, per lei non c’è stato nulla da fare.
La violenza sulle donne, fenomeno inarrestabile
Dall’inizio del 2023 sono già due le donne uccise dai loro compagni, purtroppo il fenomeno non tende a diminuire nonostante la continua prevenzione. A perdere la vita è stata Giulia Donato di 23 anni a Pontedecimo di Genova, il compagno, una guardia giurata di 32 anni che ha prima sparato alla giovane e poi si è tolto la vita, anche in questo caso il movente riguarda la gelosia.
Purtroppo il fenomeno della violenza sulle donne è in crescita, per denunciare qualsiasi tipo di abuso è possibile contattare il 112 o il 1522. Persone qualificate accoglieranno qualsiasi grido di aiuto al fine di aiutare chi è in difficoltà. Denunciare un abuso, anche verbale, non necessariamente fisico, è il primo passo verso una vita migliore vissuta con serenità.