Ieri mattina ad Ofena, in provincia dell’Aquila, un pastore di 40 anni è stato trovato morto all’interno della casetta di un’azienda agricola, dove alloggiava.
Di Marco Spartà
22 gennaio 2023
Pastore trovato morto: a chiamare i soccorsi il coinquilino
Un pastore di 40 anni è stato trovato privo di vita nella mattinata di ieri all’interno di una casetta dell’azienda agricola per la quale lavorava ad Ofena, nella provincia dell’Aquila. A fare la terribile scoperta il coinquilino che ha dato l’allarme.
All’arrivo dei soccorsi sul posto, per il 40enne era ormai troppo tardi. I sanitari hanno potuto solo constatarne il decesso, su cui ora indagano i carabinieri. Da quanto appurato sino ad ora, si sarebbe trattato di una morte per cause naturali.
Ofena, pastore trovato morto in un’azienda agricola: sarebbe deceduto per cause naturali
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Drammatica scoperta ieri mattina, sabato 21 gennaio, ad Ofena, comune in provincia dell’Aquila, dove un uomo è stato trovato morto nel casolare di un’azienda agricola. Si tratta di un 40enne di origini rumene che lavorava come pastore nell’azienda in questione.
La chiamata al numero unico per le emergenze è arrivata dall’uomo che condivideva l’alloggio con il 40enne che, rientrato in casa, scrive la redazione de Il Messaggero, lo ha trovato esanime riverso sul letto. Subito dopo la segnalazione, presso l’azienda sono arrivati gli operatori sanitari del 118 e le pattuglie dei carabinieri della compagnia di Sulmona.
I sanitari hanno provato a rianimare il 40enne, ma ogni sforzo non hanno prodotto alcun risultato: alla fine si sono dovuti arrendere costatandone il decesso. I militari dell’Arma hanno avviato subito le indagini e gli accertamenti per chiarire le cause della morte. Da quanto appurato, come riferisce la redazione del quotidiano Il Messaggero, l’uomo sarebbe morto per cause naturali: da tempo, come confermato anche dal vicino, era affetto da una cirrosi epatica. Sul corpo non sarebbero stati trovati segni di violenza.
Maggiori dettagli sulla drammatica vicenda arriveranno dai risultati della ricognizione cadaverica che è stata già disposta dall’autorità giudiziaria sulla salma, trasferita all’obitorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.