Turchia e Siria in ginocchio a causa del terremoto. Con magnitudo 7.8, è il più devastante dal 1939: danni inconcepibili e più di 1900 morti.
Sale vertiginosamente il bilancio delle vittime del terremoto che questo lunedì, 6 febbraio, ha scosso strade, abitazioni e infrastrutture della Turchia meridionale e della Siria settentrionale. Epicentro Ekinözu; magnitudo tra 7.8 e 7.5, il terremoto di oggi è stato etichettato come il più forte dal 1939.
La notizia popola le principali pagine cartacee e digitali di ogni media nazionale e internazionale. Le informazioni visive e grafiche riportano un’unica verità: inconcepibile è l’unico termine per bollare gli effetti devastanti del cataclisma. Decina di centri urbani colpiti e centinaia di abitazioni ed edifici collassati su se stessi in una manciata di secondi; cumuli di macerie, gasdotti in fiammi e ingenti danni al patrimonio culturale dei due paesi.
La tragedia ha scosso l’animo della comunità internazionale. Numerose nazioni hanno espresso sincero dolore e vicinanza per l’accaduto. All’appello non manca la voce italiana di Sergio Mattarella. Citato dall’Ansa, il presidente della Repubblica esprime vicinanza al corrispettivo turco Erdogan: “L’Italia è con la Turchia”.
Questo lunedì 6 febbraio, un terremoto con magnitudo 7.8 ha svegliato Turchia e Siria poco dopo le ore 2:00 italiane. Una seconda scossa è stata avvertita 10 ore più tardi; intorno alle ore 11;40. In pochissimi secondi la terra si è spostata di tre metri lungo una linea di 150 chilometri: danni senza precedenti; specialmente nel paese turco, dove sono crollati circa 2.824 edifici.
Dalla stima di 1700 morti suggerita dal Guardian; il bollettino aggiornato delle vittime del terremoto di questo lunedì sale a oltre 1900. Nello specifico, si contano 1300 persone decedute in Turchia; più di 403 nelle aree siriane presiedute dal governo di Damasco e quelle dell’amministrazione autonoma dell’area nord-orientale; altre 380 vittime registrate nella Siria occupata dalla Turchia o sotto il controllo dell’esercito sunnita.
Preoccupante anche il numero dei feriti: rispettivamente 7.650, 1290 e oltre 1000; per un bilancio complessivo di 1904 vittime e quasi 10.000 feriti. Il quadro è devastante in tutte le aree colpite: da questa mattina è una costante lotta contro il tempo per le squadre di ricerca e salvataggio.
Stando alle dichiarazioni di Josep Borrell e Janez Lenarcic, rispettivamente Alto Rappresentante Ue e commissario alle Emergenze; l’operazione di soccorso e salvataggio è molto complessa, ma avanza spedita grazie al supporto di soccorritori esterni provenienti da diversi paesi, quali Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Paesi Bassi, Croazia, Francia, Polonia, Italia, Ungheria e Romania.
Fonte Ansa
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