Un barcone carico di migranti si è schiantato contro degli scogli al largo di Steccato di Cutro, nella provincia di Crotone: almeno 43 vittime e 70 dispersi.
Di Marco Spartà
26 febbraio 2023
Naufragio all’alba: strage di migranti, vittime e dispersi
È di almeno 43 vittime, tra cui anche alcuni bambini, e diversi di dispersi il bilancio provvisorio del naufragio avvenuto all’alba di questa mattina nelle acque al largo di Steccato di Cutro, nella provincia di Crotone.
Un barcone, su cui viaggiavano circa 200 migranti, si sarebbe schiantato contro gli scogli. Dopo l’impatto, l’imbarcazione si è completamente disintegrata e gli occupanti sono finiti in mare. Sul posto stanno operando diverse squadre di soccorso che hanno già recuperato 43 cadaveri e tratto in salvo circa 80 persone.
Cutro, barcone carico di migranti si schianta contro gli scogli: almeno 43 vittime e 70 dispersi
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Tragedia all’alba di oggi, domenica 26 febbraio, nelle acque di Steccato, frazione del comune di Cutro, in provincia di Crotone. Un barcone, carico di migranti e partito dalla Turchia, probabilmente a causa del mare agitato, si è schiantato contro alcuni scogli andando completamente distrutto.
A bordo del peschereccio, secondo le prime informazioni, come riporta la redazione de Il Fatto Quotidiano, si trovavano migranti originari dell’Iran, Afghanistan e Pakistan, finiti in mare dopo il terrificante impatto. Sul posto sono intervenuti numerosi mezzi della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e la Polizia di Stato.
Le squadre hanno avviato le operazioni di soccorso riuscendo a trarre in salvo circa 80 persone, alcuni dei quali sono stati trasportati in ospedale. Purtroppo, scrive Il Fatto Quotidiano, ad ora sono 43 le vittime, tra cui donne e bambini, e circa 70 i dispersi. Un bilancio provvisorio che potrebbe salire con il trascorrere delle ore. I soccorritori stanno proseguendo le ricerche.
Non è chiaro ancora quante persone viaggiavano sull’imbarcazione: i soccorritori stimano che fossero 180, mentre alcuni superstiti hanno parlato di un numero più alto, circa 250.