70 anni fa, l’epocale rivoluzione di James Watson e Francis Crick. Annunciata il 28 febbraio del 1953, la storia del DNA è ricca di curiosità, conquiste scientifiche e sfide ancora aperte.
Sono trascorsi 70 anni dal cambio di paradigma biogenetico. Era il lontano 28 febbraio 1953 quando le menti di James Watson (1928) e Francis Crick (1916-2004) scoprirono la struttura a doppia elica. Il biologo americano e il fisico britannico annunciarono la grande rivoluzione in un ambiente tutt’altro che istituzionale: il “segreto della vita” fu svelato all’interno di un pub.
Da allora, l’intuizione epocale segnerà una svolta epocale nella comprensione del genoma umano, aprendo scenari dapprima inimmaginabili non solo nel campo della medicina, ma anche nella scienza forense, criminologia, biologia; fino a estendersi alla paleontologia e alla ricerca di potenziali forme di vita nello spazio.
Nel corso della sua evoluzione, la biogenetica si rivelerà essenziale nella lotta ai tumori e delle malattie genetiche rare, rivoluzionando anche l’andamento delle investigazioni con riferimento a gialli, casi freddi e crimini di sangue. Quella del DNA è una storia ricca di curiosità, conquiste scientifiche e sfide ancora aperte.
Anche l’Ansa ricorda l’anniversario del DNA, annunciata in un pub di Cambridge dai padri della biogenetica per antonomasia, il biologo americano James Watson e il fisico britannico Francis Crick. Sono tante le curiosità che circondano la storia della molecola che “più di tutte avrebbe rivoluzionato la biologia negli anni a venire”; una di queste è legata alla sua intuizione.
Il genoma umano è stato scoperto all’interno del laboratorio Cavendish dell’Università di Cambridge. La struttura a doppia elica non è passata inosservata alle immagini di cristallografia ai raggi X – tecnologia scientifica innovativa per l’epoca – scattate dalla mano dei chimici e cristallografi Maurice Wilkins e Rosalind Franklin; ma che cos’è il DNA?
Come osservato da James Watson e Francis Crick, il DNA – o acido desossiribonucleico – è la molecola che caratterizza il genoma umano ed è localizzato nel cuore cellulare, il nucleo, ed è suddiviso in 46 cromosomi dopo la fecondazione. La sua struttura, molto simile a una scala a pioli, contiene al suo interno informazioni biogenetiche e tratti somatici relativi a caratteristiche del singolo corpo umano, ad esempio fisicità, colore degli occhi, colore dei capelli e fisionomia del viso.
La successione delle basi azotate – adenina, citosina, guanina e timina – che, insieme a zuccheri e fosfati, legano i due filamenti del DNA costituiscono la cerniera del codice genetico. Nello specifico, si chiama gene la porzione di Dna con specifiche sequenze di basi azotate: ogni gene è portatore di indicazioni biogenetiche ed è indispensabile per il corretto sostentamento dell’organismo a livello cellulare.
Dalla presentazione del modellino in fil di ferro che segnò la storia della biogenetica si sono susseguite innumerevoli intuizioni, scoperte e innovazioni che hanno acceso la strada verso il progresso scientifico. Sono tante le conquiste scientifiche raggiunte fino ad oggi. L’ultima rivoluzione arriva dall’ambizioso progetto Human Project, che completa la lettura del genoma con 63.494 geni.
Nonostante i passi da gigante della scienza, la storia del corpo umano e della sua unità fondamentale è ricca di complessità tutte da scoprire: il DNA è una piccola grande realtà ancora aperta alla ricerca. Tra le grandi sfide del presente si ricordano gli studi circa la funzione del cosiddetto “Dna spazzatura” allo straordinario progetto di riscrittura genetica per la terapia e cura delle malattie genetiche attraverso le tecniche di editing genetico, come la Crispr.
Fonte Ansa
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