Un interessante bonus per le famiglie può essere richiesto nel mese di marzo: tutti i dettagli per un vero aiuto dedicato ai più deboli
Il governo cerca di essere il più vicino ai cittadini, soprattutto quelli più disagiati che hanno difficoltà nello svolgimento della quotidianità, anche nelle piccole cose. Come? Con bonus, sovvenzioni e provvedimenti ad hoc che prevedono sgravi fiscali ma anche l’erogazione di contributi per le famiglie con redditi bassi. Marzo è il mese in cui è possibile inviare un’importante domanda per ricevere un contributo che arriva fino a 3.600 euro per i nuclei familiari che hanno un Isee fino a 40 mila euro. Vediamo di cosa si tratta e a chi è rivolto.
Marzo è il mese per inviare le domande per partecipare al bonus nido 2024. Possono farlo le famiglie che hanno almeno un figlio under 10. Si tratta di un contributo che dà una mano per pagare le rette degli asili nido, sia privati che pubblici, e anche il supporto che avviene a domicilio per i bambini sotto i 3 anni che hanno gravi patologie croniche.
Le istruzioni sulla compilazione e l’invio della domanda non sono state ancora rese note dall’Inps ma sicuramente, a giorni, arriveranno tutte le info del caso. Gli importi che le famiglie riceveranno dipendono, come anticipato, dall’Isee. Nello specifico sono previste tre fasce: per chi ha un Isee inferiore a 25 mila euro sono previsti 3 mila euro all’anno, che diventano 2.500 euro annui con Isee tra 25mila e 40mila euro e 1500 per chi ha un reddito di oltre 40mila euro. Per le ultime due fasce di Isee, il contributo aumenta se i bambini in famiglia, sotto i 10 anni, sono due: si parla di 600 euro e 1.100 euro annui in più.
Oggi gli asili nido sono sempre più costosi e non tutte le famiglie, senza aiuti, riescono a permetterselo. Il bonus certamente non consente di accedere ai nidi in modo gratuito, considerando che in città come Milano una retta mensile arriva a costare anche 7-800 euro. Si tratta però di un aiuto indispensabile a cui si può sommare anche quello regionale, previsto in alcune regioni appunto, come la Lombardia. In ogni caso gli asili nido nel nostro Paese restano ancora un problema: incidono sul reddito annuo fino al 10%. Ad oggi, come riporta il Corriere della Sera, sono 8 su 10 i dipendenti che chiedono un supporto per i propri figli attraverso il welfare aziendale.
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