Un nuovo studio americano ha evidenziato come il consumo di bevande zuccherate aumenti il rischio di fibrillazione atriale. Al contrario bere succo puro lo diminuisce.
Che le bevande zuccherate non fossero consigliate né per una sana ed equilibrata dieta né per la salute e il benessere del corpo si sapeva. Ora però c’è un nuovo studio condotto dall’American Heart Association e pubblicato su Circulation: Arrythmya and Electrofisiology ha fatto un ulteriore passo avanti dimostrando come il consumo abitudinario di bevande zuccherate e zuccherate artificialmente possa far aumentare il rischio di fibrillazione atriale.
Il legame tra dolcificanti, bevande zuccherate ma anche dietetiche e gli eventuali rischi legati alla salute sono da tempo sotto la lente di ingrandimento. Basti pensare ai recenti studi che hanno evidenziato come il consumo di cosiddette bevande senza zucchero possano aumentare il rischio di cancro al seno o come il sucralosio, dolcificante comunemente usato nelle bevande dietetiche, possa addirittura arrivare a danneggiare il DNA..
Insomma la letteratura scientifica è piena di esempi del genere, questo nuovo studio -pubblicato lo scorso 5 marzo- si concentra sugli effetti che le bevande zuccherate hanno sul cuore e, di conseguenza, sull’intero sistema cardiocircolatorio.
La fibrillazione atriale è una forma di aritmia o, per dirla in parole ancora più chiare, è una forma di battito cardiaco irregolare che si può percepire come una forma di palpitazione accentuata o fremito al petto. Bene le bevande zuccherate sono, quindi, in grado di provocare questa forma di battito irregolare; si tratta a tutti gli effetti del primo studio che mette in evidenza il legame tra dolcificanti ipocalorici e bevande zuccherate ad un aumento del rischio di fibrillazione atriale.
Lo studio si è concentrato su un campione di 200 persone ed è appunto emerso che i consumatori di bevande zuccherate e dietetiche aumentavano del 20% il rischio di complicazioni di natura cardiaca. I ricercatori ci sono andati comunque cauti nella pubblicazione dei dati, sottolineando come, quando si parla di dieta, si deve tenere a mente che si parla di un processo “complesso e complicato. Le persone potrebbero bere più di un tipo di bevanda andando a sporcare i dati“. Tuttavia, i medici raccomando di ridurre il consumo di questa tipologia di bevande anche perché le complicazioni dell’aritmia non sono cosa da poco.
Ma cosa vuol dire questo nel senso pratico? La fibrillazione può causare coaguli di sangue, innescare insufficienza cardiaca e aumentare il rischio di demenza, malattie ai reni e infarto. Secondo i dato ad oggi sono circa 40 milioni le persone in tutto il mondo che vivono con una sindrome da fibrillazione atriale e con il costante rischio di quanto appena riportato. Un numero destinato ad aumentare considerando il sempre più crescente aumento di obesità in tutte le fasce della popolazione.
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