Nuovo Bonus fino a 8.500 euro: di cosa si tratta e a chi è rivolto. Un sostegno importante per le famiglie italiane: i dettagli
Nel 2024 il governo ha messo in campo diverse misure di sostegno per i cittadini, per quelli che si trovano in condizioni di difficoltà e per i nuclei familiari che necessitano di un aiuto per non restare indietro su alcuni fronti. È così che cumulando una serie di misure di welfare dedicate alle persone più fragili si possono ricevere fino a 8.500 euro. Come e chi può farlo? Vi spieghiamo tutto nel dettaglio.
Fino a 8.500 euro per le famiglie: a chi spetta
Possono ricevere fino a 8.500 euro le donne che si trovano in stato di gravidanza grazie ad una serie di misure e agevolazioni di cui si può godere sia prima che dopo il parto. Non c’è un vero e proprio bonus gravidanza ma un elenco di facilitazioni che spettano alle neo mamme per dare un sostegno al reddito delle famiglie che si allargano.
La prima grande agevolazione da conoscere è quella dell’Assegno unico universale che viene riconosciuto per ogni figlio fino ad un massimo di 10 anni di età a partire dal 7° mese di gravidanza. In questo caso ancora prima del parto alle donne in attesa spettano dunque due mensilità. Il premio viene calcolato in base all’Isee valido in fase di presentazione della domanda. Per chi ha un valore inferiore a 17.090,61 euro, l’importo base è di 199,40 euro al mese, più altre maggiorazioni.
Inoltre, le donne disoccupate o che non hanno una copertura previdenziale obbligatoria, possono richiedere il bonus gravidanza presso il proprio Comune di residenza che viene erogato per cinque mensilità. Per le mamme disoccupate o con un Isee inferiore a 20.221,13 euro, la somma che spetta è di 404,17 euro per un totale di 2.020,85 euro che vengono liquidati in un’unica soluzione a seguito della presentazione della domanda che va fatta a seguito del parto.
Detrazioni ed esenzione ticket
Le agevolazioni per le neo-mamme arrivano anche sulla dichiarazione dei redditi e sul ticket sanitario. Alcune spese mediche, infatti, possono essere rimborsate portandole in detrazione con la dichiarazione dei redditi per il 19% per la parte che supera la franchigia di 129,11 euro. Per l’esenzione del ticket sanitario, vale invece, per le visite periodiche ostetrico-ginecologiche, i corsi di accompagnamento alla nascita, l’assistenza al puerperio e tutte le prestazioni indicate nei Lea 2017-Sezione B.