Problemi in vista per questa Pasqua 2024. Fino a poche ore fa siamo stati convinti dell’apertura di alcuni supermercati nei giorni di festa, adesso questa certezza viene meno.
A partire da sabato 30 marzo, è previsto uno sciopero dei supermercati che creerà non poco scompiglio, vista la festività imminente. Se fino a poche ore fa siamo stati convinti dell’apertura di alcuni store il giorno di Pasqua e della maggior parte il giorno di Pasquetta, adesso queste certezze vengono meno: sembrerebbe che subentri la necessità di provvedere alle scorte di cibo e ai preparativi per le abbuffate nella giornata odierna, perché poi i normali orari di apertura nel settore della grande distribuzione sono a rischio.
Questa Vigilia di Pasqua non è del tutto spensierata. Per il 30 marzo sono previsti degli scioperi che coinvolgono brand importanti: a scioperare sarà il personale dipendente delle imprese che applicano il CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata – Federdistribuzione. Lo scioperò si vedrà esteso con certezza nell’arco di tutta la giornata di sabato. Lo hanno annunciato Cgil Filcams, Fissata, Uitucs dopo la rottura delle trattative con Federdistribuzione che ha portato ad un mancato rinnovo del CCNL della DMO, scaduto già dal 31 dicembre 2019.
Coinvolti nella protesta ci saranno addetti di supermercati e negozi dal nome molto conosciuto: è il caso di Metro, Carrefour, Ovs, Esselunga, Zara, Kiko, Conbipel, Pam Panorama, A&O, Famila, IN’s Mercato, Ikea, Max Mara, Kasanova, Brico Center, Lidl, Arcaplanet, Tecnomat, Upim, Acqua e Sapone, Conforama, Douglas.
Si mettono a rischio i piani di milioni di italiani, convinti di poter fare la spesa per i pranzi di Pasqua e Pasquetta della giornata di sabato 30 marzo. L’invito ai lavoratori dei punti vendita sopracitati riguarda le otto ore di lavoro per la giornata di sabato, nonché quello di non fornire disponibilità per le due giornate festive. Non saranno previsti dei cortei ma non mancheranno, per l’occasione, dei presidi, dei flashmob e delle attività di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori.
Questa strategia è stata il risultato del pensiero delle segreterie nazionali dei sindacati del commercio, con l’obiettivo di attribuire il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti dei punti vendita. Federdistribuzione è accusata di aver abbandonato da quasi 5 anni un’intera categoria di lavoratori dipendenti, i cui redditi sono messi a dura prova dal periodo inflazionistico. La controparte si esprime sullo sciopero dichiarandolo un “atto irresponsabile” e si difende parlando di “pretese irrealistiche” avanzate nel momento di ricerca di un nuovo accordo.
Il Natale è sempre più vicino ed è quindi il momento di pensare ai regali…
Il digitale ha cambiato radicalmente il nostro rapporto con gli acquisti. Se un tempo era…
Uno degli aspetti più importanti da prendere in considerazione quando si decide di mettere in…
I modelli di sneaker più di tendenza di questa stagione autunno - inverno 2024: la…
Poco tempo, smartworking, traffico, orari impossibili e mille impegni quotidiani: sono tanti i motivi per…
Un look casual da uomo porta con sé alcuni must have che non devono mai…