Viviamo in un’era dominata dal digitale e dalle nuove tecnologie, e anche i commercianti hanno dovuto mantenere il passo a questa logica. Così si spiega il successo dei POS, ovvero di quei dispositivi che permettono di incassare pagamenti digitali tradizionali o contactless, ad esempio attraverso device con chip NFC come gli smartwatch e gli smartphone. I POS rappresentano un costo per l’esercizio commerciale ed è importante studiarne le caratteristiche e capire se è possibile risparmiare sulle commissioni. Si parla, infatti, di soluzioni più economiche che possono rappresentare un vantaggio per alcuni commercianti.
Come funziona un POS senza commissioni?
I POS in questione sono tecnologicamente identici agli altri, dato che svolgono regolarmente la loro funzione di terminale di pagamento. Ciò che cambia, nei fatti, è la formula con la quale vengono proposti dalle società di settore. Si parla in sostanza dei costi derivanti dall’uso del dispositivo, e dunque delle commissioni che il commerciante paga per ogni transazione. Alcune aziende come Nexi, ad esempio, propongono una formula per il POS senza commissioni riguardante i micropagamenti, entro una soglia di 10 euro. Tale formula può essere richiesta e attivata su tutti i POS della gamma Nexi, da quelli con stampante fino ad arrivare ai modelli smart.
Naturalmente è bene chiarire che un POS, anche se non prevede commissioni entro un certo limite, ha comunque dei costi che il commerciante deve sostenere. Si fa riferimento alle spese d’installazione, che possono variare da 80€ a 100€ circa (un costo una tantum) e alle spese relative al canone mensile, intorno ai 60€. Inoltre, è opportuno sottolineare che esistono dei POS che prevedono zero commissioni entro un tetto annuo di incassi, o che compensano proponendo dei canoni più elevati. In sintesi, ci sono diverse formule che possono variare in base alla società che fornisce il POS.
Il POS senza commissioni conviene davvero?
Premesso che la convenienza di un POS dipende sempre dal contratto e dalla sua adattabilità alle esigenze specifiche di un’attività commerciale, la risposta è sì. Il risparmio può infatti raggiungere dei livelli notevoli, specialmente in determinati casi, addirittura fino al 50%. Ciò accade ad esempio per i commercianti che hanno un elevato volume di vendite al di sotto di una certa soglia.
Detto ciò, come sempre, si consiglia di tenere in considerazione l’insieme dei costi relativi all’uso di un POS, che includono anche il prezzo dell’installazione e il già citato canone mensile. L’obiettivo per il commerciante, dunque, è studiare le opzioni disponibili per poter scegliere il POS più adatto alle proprie esigenze e alla propria attività. Soltanto in questo modo l’esercizio commerciale potrà realizzare un notevole taglio alle spese, migliorando allo stesso tempo il servizio offerto ai propri clienti.
Infine, prima di chiudere, è importante specificare che alcune aziende propongono altri sistemi per consentire ai commercianti di risparmiare. Nexi, ad esempio, offre una gamma a canone zero generalmente più adatta a liberi professionisti e a coloro che hanno un’attività in mobilità.